Copiate pure, ma da 20 fonti diverse e in modo trasparente [1]
di Antonio Sofi [2], Saturday, 20 May 2006 @ 9:13 pm
Alcune curiose coincidenze tematiche, che forse meritano qualche riflessione senza troppe pretese.
Coincidenze che riguardano la didattica e i blog e il web.
Nonchè le tecnologie, e le preoccupazioni e le opportunità ad esse correlate.
6 Comments To "Ancora sul copia-incolla"
#1 Comment By jlb On domenica, 21 Maggio 2006 @ 11:33
stiamo seguendo lo stesso percorso 😉
carla
#2 Comment By VitaDaProf On mercoledì, 24 Maggio 2006 @ 17:13
Sono felice che internet mandi al macero ricerche e tesine, che smascheri il copia-incolla gabellato come “ricerca”. E’ un primo passo per fare scuola in un modo più serio e costruttivo.
Rosanna
#3 Comment By mtb On mercoledì, 24 Maggio 2006 @ 19:02
Purtroppo constatiamo spesso agli Esami di Stato ( 7. (Regolamento) Il colloquio ha inizio con un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato.) che quella che dovrebbe essere esperienza di ricerca è tesa soprattutto ad infilarci le varie discipline, nella speranza che poi i docenti non le approfondiscano molto nella fase successiva del colloquio stesso.
Se potessi modificare gli esami, questa è una fase che abolirei subito.
Troppo cattiva?
#4 Comment By IcGalilei On giovedì, 25 Maggio 2006 @ 21:35
Anche io mi trovo sulla stessa linea: e se vi raccontassi che una madre, non sapendo come giustificare il figlio, mi ha proposto di fargli “portare all’esame la tesina che portò la sorella più grande?”
Ho speso questi mesi a costruire una mentalità diversa: ma i risultati non sono miracolosi….
Ciao a tutti
V. Pace
#5 Comment By icfarrari On venerdì, 26 Maggio 2006 @ 09:11
Da qualche anno dò la possibilità agli alunni di illustrare e discutere un ipertesto che hanno costruito insieme durante l’anno: in genere è di storia, ma si amplia a mappe negli svariati aspetti del periodo preso in esame. Portiamo il computer in aula ed i ragazzi si orientano molto bene: dimostrano di conoscere l’argomento, perché l’hanno costruito loro e lo sanno discutere, secondo i loro stili. I miei colleghi si inseriscono con domande e questo in genere non disorienta i ragazzi, che dimostrano invece di entrare nel discorso e di affrontare un argomento da tanti punti di vista, componendo le conoscenze in un sapere unitario.
Hanno in aula anche la lavagna luminosa su cui presentano un Paese o un paesaggio o una rete fluviale e così via, secondo i lucidi che la classe ha disegnato durante l’anno e che vengono ora richiesti dall’insegnante. Credete, questo metodo fa emergere la vera preparazione di tutti e non è ingannevole; aiuta, perché tutto è stato fatto dagli alunni stessi e poi da qui si può discutere e approfondire. Per alcuni, non parto dall’argomento “a piacere” (non ce n’è bisogno), per altri sì e poi il Consiglio si inserisce con domande varie, ma attinenti; ad altri si chiede da quale disciplina o area vogliono iniziare il colloquio e un insegnante apre la discussione e gli altri possono inserirsi con domande che si collegano.
Così imposto l’esame di Terza Media e gli alunni ne escono soddisfatti, perché hanno avuto la possibilità di dimostrare le loro competenze e di essere protagonisti del lavoro anche durante l’esame.
Maria Luisa
#6 Comment By mtb On domenica, 28 Maggio 2006 @ 09:27
Un nuovo interessante articolo su questo argomento in [3]
mt