… ma e’ bene non rinunciare a riflettere sulle potenzialita’ dello strumento blog in relazione alla didattica, anche in previsione degli sviluppi futuri. Non ho potuto per ragioni personali partecipare all’incontro del 16 aprile, che sicuramente mi avrebbe suggerito possibili soluzioni alle domande che mi assillano in rapporto all’utilizzo del mio blog di lavoro [Fuori di Classe] . I successivi impegni scolastici mi hanno impedito di seguire in modo continuato gli sviluppi del mondo dei blog didattici, mondo che fortunatamente sta diventando sempre piu’ affollato ed interessante, come dimostra efficacemente questo blog. Non e’ un caso che accenni in questa sede alle mie difficolta’ trascorse, perche’ esse testimoniano di fatto la fatica iniziale nel conciliare la blog sperimentazione con i momenti usuali dell’attivita’ didattica tradizionale, soprattutto quando nel contesto in cui si opera esistono oggettive resistenze al cambiamento, nonostante le buone intenzioni. Comunque queste che seguono sono le domande che mi sono posta, qui e su [Fuori di Classe]. Non mi dispiacerebbe il confronto.
quali potranno essere gli sviluppi della mia blog sperimentazione in rapporto ai tempi canonici del lavoro scolastico ( legati alle attivita’ tradizionali come spiegazione in classe, compiti, interrogazioni, e condizionati dalla disponibilita’ limitata degli strumenti informatici all’interno dell’Istituto) e alla carenza di coordinamento interdisciplinare tra docenti del medesimo consiglio di classe?
deve essere previsto un coinvolgimento piu’ attivo dei ragazzi, che per ora sono rimasti semplici destinatari passivi (a parte i commenti, a dire il vero utilizzati con moltia timidezza, e due semigoliardici esperimenti comunicativi) di una pratica che, alla fine, si e’ limitata a rinnovare appena in senso tecnologico l’antichissima pratica delle “dispense di appunti” (cosa pericolosa, fra l’altro, perche’ non tutti gli alunni liceali sono capaci di prendere appunti durante le lezioni e qualcuno ha inteso il blog come una facile scorciatoia rispetto alla fatica richiesta dallo stare attenti in classe)?
quale puo’ essere il ruolo dei collaboratori esterni, la cui funzione, in un’ottica di apertura della classe alle suggestioni provenienti dalla Rete deve diventare, a mio avviso, sempre piu’ strategica?
come sviluppare e rendere utilizzabile, in prospettiva didattica, l’interazione con i lettori “altri”, quelli che capitano sul blog per caso e che, in un modo o nell’altro, sono interessati ai contenuti che vengono proposti?
Queste sono le domande che ho cominciato a farmi dopo la prima fase di sperimentazione. Soprattutto mi sono resa conto che negli ultimi mesi sono stata costretta a trascurare l’attivita’ del blog essenzialmente per ragioni molto pratiche: l’usuale lavoro scolastico (correzione di compiti, preparazione e verifica di lezioni “tradizionali”, rientri pomeridiani del tipo piu’ svariato) impedisce di dedicare tempo agli approfondimenti disciplinari da presentare per iscritto in questa sede (si richiedono ricerche bibliografiche ed esplorazioni in Rete per l’indispensabile veste ipertestuale); d’altra parte i ragazzi per ora non sono riusciti ad acquisire un’abitudine stabile alla consultazione del materiale in Rete e alcuni di loro hanno finito per considerare gli argomenti qui presentati non come integrazione e approfondimento ma come qualcosa di accessorio e, tutto sommato, superfluo (forse perche’ fino a questo momento la sperimentazione e’ stata fin troppo timida e sicuramente frammentaria). Queste difficolta’ concrete vanno in qualche modo affrontate in modo da consentire l’effettiva realizzazione di quella “fruizione critica della Rete” in rapporto alla quale il blog e’ nato.