blog: Scuola Primaria Borgo Rosselli

Blog didattici della Scuola Primaria “Borgo Rosselli”, tutti raggiungibili dalla homepage del sito: http://www.lauraproperzi.it

 “Partiamo in quarta!”  Classe QUARTA A
Anno scolastico 2015 / 2016

“Tuttinterza!”  Classe TERZA A
Anno scolastico 2014/ 2015

“Seconda A… nessuno!”  Classe SECONDA A
Anno scolastico 2013 / 2014

“Chi ben comincia…”  Classe PRIMA A
Anno scolastico 2012 / 2013

 Con la LIM in classe”  Classe QUINTA B
Anno scolastico 2011 / 2012

IL DECENNALE DI BLOG DIDATTICI

IL DECENNALE DI BLOG DIDATTICI

Il 16 aprile 2014 BlogDidattici ha compiuto dieci anni. È forse più esatto dire: avrebbe compiuto, ma un’esperienza così coinvolgente non può essere liquidata semplicemente con un condizionale. Come per tante cose o persone andate perdute, basta pronunciarne il nome per sentire che la memoria è sempre presente. È ancora viva nel ricordo indelebile conservato nella mente dei tanti che hanno partecipato direttamente, o semplicemente contribuito, alle giornate seminariali trascorse presso il Liceo “Giuseppe Mazzatinti” di Gubbio, a presentare ai convenuti le proprie esperienze sul campo e a cercare di trasformare le difficoltà e i problemi incontrati lungo il cammino in altrettanti progetti.
Il blog è stato, per molti docenti, il primo vero approccio a Internet, la possibilità di potersi esprimere su temi che li riguardano personalmente e, soprattutto, la possibilità di poter condividere idee ed opinioni, confrontandosi con altri pari e ricevendo un feedback quasi immediato sulla bontà o meno di quelle idee e di quelle opinioni.
Il blog è stato per molti anche un modo di uscire allo scoperto, esporsi in prima persona, enunciando particolari punti di vista sul fare scuola ed esponendo personali metodologie di lavoro, con l’obiettivo di poterle disseminare tra i colleghi.
Il blog è stato anche un modo di rinunciare al “particulare”, che caratterizza spesso il lavoro del docente, da sempre un misto tra arte e scienza, tra empirismo e fondatezza epistemologica, tra casuale e organizzato, tra gelosa custodia dei propri “segreti professionali” e desiderio di metterne a parte persone in grado di apprezzare e proporre modifiche e integrazioni a quelle modalità operative.
Il blog, insomma, è stato per molti uno strumento capace di stimolare una riflessione sul senso del fare scuola, a prescindere dall’ordine e dal grado dell’istituzione in cui si operava.
Nella memoria dei numerosi partecipanti di allora restano impressi i convegni – seminari che si tenevano a Gubbio con cadenza annuale, utili soprattutto per conoscersi di persona e intrecciare nuove collaborazioni e amicizie, che in molti casi continuano a permanere a distanza di anni.
Per molto tempo, nel campo dell’educazione, si è tenuta separata la pedagogia dalla didattica, quest’ultima vista spesso dalla prima in funziona ancillare. La pedagogia pensa, la didattica agisce. La pedagogia ordina, la didattica esegue. Questa dicotomia, che continua tuttora a perdurare, con grave discapito per entrambe, si è andata positivamente ricomponendo proprio in occasione dei convegni eugubini, grazie all’apporto di pedagogisti innovatori, che avevano immediatamente compreso quali potenzialità si nascondessero nell’utilizzo di Internet nella didattica e quale elemento dirompente fosse il blog nelle esperienze educative.
BlogDidattici non è stato un semplice aggregatore di differenti realtà scolastiche, ma soprattutto di persone, che hanno voluto rompere l’isolamento al quale costringono le pareti dell’aula e dell’istituzione, per affacciarsi con il loro sapere e le loro esperienze sull’intero mondo della didattica.
BlogDidattici ha voluto rappresentare anche un elemento di discontinuità nel panorama dell’aggiornamento dei docenti, un’esperienza che portava a confrontarsi tra pari su ciò che realmente si era fatto “con” la classe, all’interno della quale il docente assumeva, forse per la prima volta, il ruolo di comprimario piuttosto che quello di demiurgo. Attraverso il continuo confronto, si operavano poi riflessioni, che davano spunti per nuove iniziative, da calare nella realtà quotidiana del fare scuola.
Perché un’esperienza così innovativa si è perduta? Le spiegazioni sono molteplici, ma quella che più convince è l’indifferenza con la quale è stata accolta da parte delle Istituzioni, soprattutto quelle che avrebbero il compito di stimolare e valorizzare esperienze di questo genere.
Quanto alla stragrande maggioranza dei docenti, hanno preferito sottrarsi al confronto con una serie di alibi, i più classici dei quali sono “non è previsto dal programma” e “non ho tempo per fare altro”, dimostrando una volta di più il loro scetticismo rispetto a qualunque tentativo di introdurre innovazioni nel proprio campo di azione.
Bisogna ammettere, a parziale attenuante, che certi atteggiamenti non sono sempre da biasimare; rappresentano una forma di resistenza nei confronti di una società che continua a pretendere titoli di studio per i propri giovani a “impegno zero”, e considera il lavoro dell’insegnante o come una “missione”, per la quale non occorrono particolari compensi o particolari riconoscimenti sociali, o peggio come un’attività impiegatizia di poca fatica e di scarso valore produttivo. Con la cultura, dopotutto, non si mangia.
Quali che siano state le cause che, nel tempo, hanno determinato un così elevato livello di scetticismo tra i docenti, il risultato, purtroppo, è stato che alla fine si sono perduti completamente i contatti con la realtà, specialmente con quella dei discenti che, al contrario, sono nati già immersi nelle tecnologie e che accettano a fatica di mantenere desta l’attenzione durante una lezione di stampo “tradizionale”.
Sicuramente, un po’ per necessità, un po’ per desiderio di cambiamento, molti insegnanti si saranno allontanati o si staranno allontanando dalle modalità di fare scuola dei loro docenti di un tempo, ma occorre ben più di questo per innovare realmente.
Occorre, soprattutto, un sano e aperto confronto tra le diverse esperienze, senza pregiudizi e senza particolarismi, ma questo potrebbe essere l’oggetto di un altro seminario. Per il momento, buon anniversario, BlogDidattici!

riflessioni di Sergio Tardetti

Il blog LUISAscuola: congedo

UN SALUTO A TUTTI I MIEI ALUNNI:LUISASCUOLA

 BUONE VACANZE E AUGURI PER IL VOSTRO AVVENIRE.
UN “IN BOCCA AL LUPO” PER GLI ALUNNI DI CLASSE TERZA
CHE AFFRONTERANNO GLI ESAMI.

UN GRAZIE AI VISITATORI DI
CHE HANNO INCORAGGIATO QUESTA SPLENDIDA ATTIVITÀ
DI EDUBLOGGER!
AUGURI DI BENE A TUTTI.

UN CARO SALUTO AL GRUPPO DI BLOGDIDATTICI!

Questo blog oggi chiude la sua attività didattica con gli alunni.
 

Prof. Maria Luisa Necchi.

 

Questo il post di congedo di Maria Luisa dal blog e dalla scuola.
Leggendolo, con commozione, ho ripercorso in pochi attimi le esperienze e i momenti vissuti insieme a lei attraverso il blog e non solo dal 2004 ad oggi.

Nel salutarla con tanto tanto affetto le voglio dire che l’aspettiamo ancora qui, in rete,  per trasmetterci tutta la sua esperienza e la sua carica vitale.
mtb

Didattica con il Computer

da Camillo Urbani

Gestisco da qualche anno un sito di didattica.
Contiene un programma scaricabile gratuitamente in Visual Basik contenente tutta la matematica e geometria delle 3 medie inferiori assieme ad analisi grammaticale e logica.
E’ assolutamente gratuito, penso possa essere molto utile per recupero di matematica e italiano fatto dai genitori.
Quest’anno 2010 ha già avuto 2500 scaricamenti. Spero solo di fare cosa utile alla società.

logo DIDATTICA computer

Il Link è: http://www.didatticacomputer.it/
Ciao a tutti

da commento: 60

Social networking e web 2.0 per la didattica: istruzioni e precauzioni per un (buon) uso

Con grandissima gioia annuncio l’uscita del n. 67 di Form@re, Open Journal del Centro Studi Erickson, entrato nel suo decimo anno di vita e diretto dal Professor Antonio Calvani dell’ Università di Firenze.
Formare

Il numero,  Social networking e web 2.0 per la didattica: istruzioni e precauzioni per un (buon) uso, è stato curato dal Professor Filippo Bruni dell’Università del Molise.

Questo il sommario:


BlogDidattici … AppassionataMente ringrazia la Redazione di Form@are e, in modo particolare, il Professor Filippo Bruni per l’ opportunità che è stata data a questa comunità di presentare le proprie esperienze.

9 novembre 2003 … 9 novembre 2008

Sono passati cinque anni da quando molti insegnanti hanno iniziato l’avventura del blog didattico.

Ce lo ricorda Renato Murelli stamattina nel suo Quadernone blu affermando Mi sembra ieri…

Era Domenica anche il 9 novembre 2003…

Come è stato scritto varie volte qui e non solo per molti di noi il blog è stata quasi una folgorazione. Aprirsi al mondo attraverso il web in modo semplicissimo e senza molte complicazioni tecnologiche rendeva reale ed immediato ciò che forse volevamo fare da tempo: condividire, discutere, parlare, collaborare in rete.

Oggi i bloggers e, in particolare, i bloggers didattici non si contano più; quello sparuto gruppetto di docenti che aveva iniziato cinque anni fa, grazie anche ad un articolo di Sophia, oggi non è più così titubante come allora.

Quanti dubbi, quante domande ci ponevamo anche su piccole cose che ora sono diventate così ovvie!

Mi commuovo pensando ai primi commenti che scrivevo e che ricevevo: quell’immediatezza, quel sentir vicino persone sconosciute e mai viste mi dava e mi dà ancora una sensazione di benessere.

Ci crediamo ancora e forse più di allora: è per questo che siamo ancora qui.

BUON BLOG a tutti carissimi amici di bd!
mtb

Blogcattedre di tutto il mondo, unitevi!

Molto interessante l’idea di Luca di aggregare tutti i blog usati dai docenti come strumenti di lavoro nella formazione universitaria. Personalmente, è qualche anno ormai che uso tale strumento; quello del mio corso di quest’anno è qui.
I risultati, raggiunti declinando lo strumento blog ed una metodologia didattica tagliata ad-hoc – mi sembrano più che soddisfacenti.
Per questo motivo condivido con voi qualche riflessione che riassume l’esperienza di questi anni…

La quarta volta a Gubbio

Il quarto seminario sul tema “Tecnologie connettive e didattica multimediale”, conosciuto ormai, non senza una punta di orgoglio, come seminario di Gubbio, ha chiuso da poco i battenti. Se, prima di questo incontro di studi, qualcuno pensava che il blog e la sua applicazione in campo didattico, fossero ormai argomenti fin troppo dibattuti, ha certamente dovuto ricredersi nel corso dei lavori.
Il fenomeno blog è tutt’altro che in via di esaurimento e si è fortemente radicato nella società, soprattutto tra persone spesso completamente prive di competenze tecnologiche, al punto da essere diventato un oggetto di ricerche e studi sempre più approfonditi e sempre più a vasto raggio. Se a questo aggiungiamo che l’idea di connettività va di pari passo con quella di collaborazione in rete, riusciamo appena a disegnare, anche a grandi linee, il futuro di quelli che sbrigativamente vengono liquidati come “diari on line”.
Il blog è tutt’altro che una meteora, apparsa casualmente nel cielo delle tecnologie educative. Sta, piuttosto, diventando una stella di prima grandezza, all’interno di una costellazione, della quale fanno parte altri astri in via di formazione, come wiki, podcast e community, destinati a raggiungere un’importanza sempre crescente, anche e soprattutto nelle applicazioni alla didattica. I blogger, che si sono dati appuntamento all’auditorium del Liceo “Mazzatinti”, rappresentano l’avanguardia di quello che, ci auguriamo, possa diventare nell’immediato futuro, se non un vero e proprio esercito, almeno un nucleo significativo di attenti sperimentatori.
Ogni volta sorprendono la passione e l’entusiasmo, con cui queste iniziative vengono portate avanti da quanti si trovano, in prima linea, a proporre e realizzare le loro applicazioni alla didattica. Tutto questo non impedisce, tuttavia, di constatare come la strada, che si sta tracciando con fatica ed ostinazione, non sia sufficientemente frequentata.
Lungo il percorso capita, molte volte, di incontrare compagni di viaggio, altrettanto entusiasti e desiderosi di condividere la propria esperienza. Volgendosi indietro, però, si ha la fastidiosa sensazione che l’attuale mondo della scuola voglia stare alla finestra, quasi in attesa.
Forse, occorre adoperarsi di più per vincere una comprensibile forma di scetticismo, diffuso tra gli insegnanti dalle tante promesse non mantenute dalle numerose tecnologie, che nel corso degli anni sono state proposte e, a volte, imposte, al mondo della scuola, decantandone presunte virtù taumaturgiche.
Credo sia legittimo analizzare il motivo di questa riluttanza della classe docente nei confronti di qualunque novità, che possa distogliere la loro attenzione dall’ordinaria e ormai logora didattica della lezione frontale. Volendo azzardare alcune ipotesi, questa riluttanza si potrebbe attribuire al timore di inoltrarsi in un terreno insidioso come quello delle tecnologie, che si ritiene, a torto, possano richiedere competenze non accessibili ad un docente. Oppure, alla stanchezza, che si accompagna ad una professione sempre più burocratizzata, che fa disperdere energie preziose nei mille rivoli dei mille adempimenti. O ancora, alla preoccupazione di dover rinunciare alla propria autorità sugli degli allievi, quando si deve ammettere di non saperne più di loro e, comunque, non abbastanza, sull’argomento.
Come sempre, si potrebbe concludere che gli assenti hanno avuto torto. Da parte loro, è stata l’ennesima occasione mancata. Approfondendo la conoscenza dei temi affrontati nel seminario, si sarebbero potute acquisire informazioni importanti, per trovare migliori modalità di comunicazione con quei bambini e ragazzi che, quotidianamente, incontriamo in un’aula scolastica e dei quali, molte volte, dobbiamo ammettere di sapere ben poco.
Tornando ai lavori del seminario, la ricchezza e la varietà degli interventi non sono state certamente inferiori a quelle degli anni passati, con un intreccio tra ricerca e pratica educativa, che costituisce da sempre il più significativo punto di forza delle giornate eugubine. Il confronto di esperienze e di mondi diversi, ma non necessariamente separati, è stato attento ed intenso, contribuendo al reciproco arricchimento di tutti i partecipanti. Da un lato, infatti, l’analisi e la sistematizzazione delle esperienze, attraverso le puntuali ricerche condotte sul fenomeno blog in ambito universitario, è servita ad individuare, sopra un’ideale mappa del mondo delle tecnologie, le coordinate della posizione, nella quale questo ambiente didattico si colloca attualmente. Dall’altra parte, le testimonianze dirette, ricavate dalla pratica quotidiana, che alcuni relatori hanno portato come contributo personale al dibattito, sono state utili sia a confermare quanto emerso dalle ricerche, sia a suggerire nuovi filoni d’indagine. Mi piace pensare che, nel corso di questo incontro, anche tra i ricercatori possa essersi diffusa l’opinione che nel mondo della scuola, pur se a fatica e tra mille difficoltà, ci siano persone di buona volontà che cercano di stare al passo con i tempi, tentando, quanto meno, di camminare accanto ai propri allievi, pur senza rinunciare, per una precisa responsabilità educativa, a scegliere la direzione nella quale guidarli. Annotazione finale, ma non per questo di minore importanza.
Quest’anno le introduzioni e i saluti di quanti, non direttamente coinvolti nei lavori, hanno il compito di presentare e condurre il seminario, non sono stati semplicemente ispirati dalla circostanza. Si è trattato, piuttosto, di un vero e proprio contributo ai lavori, interventi organici, tralasciando i quali il seminario perderebbe parte del suo valore. Anche questo è un segno che il semplice approccio quotidiano alle tecnologie può indurre a riflessioni attente.