Wikipedia

Qualche giorno fa dovevo spiegare ai ragazzi del mio laboratorio di informatica le corrette tecniche per reperire informazioni in internet utilizzando un motore di ricerca. Avevo pensato così di metterli in situazione. Dargli un termine strano e vedere in quanto tempo sarebbero riusciti a trovare notizie, informazioni e, se fossro stati bravi, video dell’oggetto che gli avrei dato da cercare.
Ricordavo infatti un’esercitazione fatta tre-quattro annetti prima in un corso in cui ero io l’allievo.
Il termine da cercare era ecranoplano, ovvero un aereo russo, ideato negli anni ’30 da un ingegnere italiano, Bertini. Ricordavo che per reperire informazioni ci avevo messo circa un’ora. Tempo ottimale per una lezione quindi.
Pregustavo un’ora tranquilla con i ragazzi che avrebbero cercato con tutte le loro forze notizie su questo mezzo un po’ aereo, un po’ idrovolante, con me che di volta in volta avrei dato loro delle dritte per indirizzarne le ricerche.
Dopo neanche tre minuti capii come si sentiva Gatto Silvestro vedendo sfuggirgli davanti agli occhi un canzonatore Titti quando la mano di una collerica nonna gli serra il collo. Un ragazzo mi aveva infatti chiamato: davanti al monitor si squadernava tutta intera la voce di Wikipedia che parlava diffusamente di questo mezzo, ben fornita di link per approfondire taluni aspetti. Dopodichè un proliferare eccitato di "l’ho trovato prof."
Non avevo tenuto conto del fatto che tre anni in internet sono un secolo e dell’avvento, in tal senso, di Wikipedia che ha reso infantili ricerche una volta complicatelle assai per trovare scampoli di informazioni.
Tre minuti dopo spuntavano miriadi di video presi da YouTube mentre dalla mia testa saliva una voluta di acre fumo nero e le mie povere sinapsi cercavano di trovare spunti per allungare ad un’ora un esercizio risolto in cinque minuti.