ESP-Conference

Prima di disconnettere per un paio di giorni, segnalo un evento interessante per chiunque abbia a cuore l’ evoluzione della didattica supportata da internet :

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19. conferenza ESP in collaborazione con le reti Comenius 3Comp@ct ed ECOLE .

Temi: TIC – Apprendimento e Mobilità,
10-11.3.a Jaervenpaa (30km a nord di Helsinki) e 11-13.3. 2005 abordodellaSiljaLine Helsinki – Stockholm – Helsinki
WWW: http://esp.eduprojects.net/de/esp19de.html
Lingua: inglese; possibilità di seminari paralleli in tedesco per i docenti di tedesco.
Chi fosse interessato può inviare poposte relative a:

– progetti educativi realizzati in internet con tecniche di apprendimento collaborativo

– mobilità virtuale e geografica dei discenti

– esperienze di utilizzo didattico delle TIC

– globalizzazione nell’uso degli oggetti di apprendimento

– dialogo tra codici di software aperto e commerciale

http://esp.eduprojects.net/en/call4presentations.html (per maggiori infos Teemu.Leinonen@uiah.fi)

Per dettagli esp19@ilpohalonen.com

Per presentazioni relative al dialogo confronto

Costi: 400-450 Euro, comprensivi di vitto ed alloggio a terra ed a bordo della nave.

Ed infine, se cercate materiale di apprendimento digitale, ho scoperto che esiste un motore di ricerca più efficiente di altri: http://etb.jrc.it. Da verificare!

Patrizia

Resoconto di un blog per la lingua spagnola

Stimolato da un paio di interventi di Francisco Muñoz de la Peña Castrillo (valido animatore di webquest e cacce al tesoro) e di Emilio Quintana (professore al Cervantes di Milano) ho pubblicato sul blog “spagnolo” che gestisco per i miei alunni dell’ITC Filangieri di Frattamaggiore  un resoconto di un anno di esperienze didattiche (da Ottobre 2003 a Giugno 2004).

Gli interessati possono dirigersi a questo post, scritto in lingua spagnola (ma sono pronto a tradurvi i passi che dovessero risultare meno comprensibili).

 

buon riposo,
gaetano vergara

Wikipedia e la scuola

Salve! Per non dare informazioni poco esatte ho chiesto ad Almit39 , relatore il 26 giugno a Genova, chiarimenti sul ruolo di Wikipedia nella scuola. Per ora vi rimando alla risposta che mi ha dato in:


http://it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_utente:Mtb


Credo anch’io, infatti, che la prima condizione sia quella di farsi conoscere dalle scuole partecipando ad incontri e convegni.


Sappiamo tutti, e con i blog didattici ne abbiamo già una buona esperienza, che si deve sollecitare per prima cosa l’ “avvicinamento” da parte dei docenti a nuovi strumenti didattici in rete e non sempre è così semplice…


Devo dire che ho visto nel gruppo dei wikipediani un grande entusiasmo e spirito di collaborazione, un’esperienza che conosciamo bene noi di bd!!!


A più tardi mtb

Eccomi qua!

Sono di nuovo a casa e già il blog e la rete mi hanno ripreso la mano!


Grazie a tutti voi per il sostegno affettuoso che ha scavalcato strade e mari; non ci sentivamo solo in tre, ma tutti gli affezionati di bd erano lì con noi.


Carmelo ha già scritto un ottimo resoconto della manifestazione e espresso molto bene lo spirito con il quale stiamo vivendo questa esperienza nell’universo blog.


E’ vero quello che dice : “Abbiamo bisogno di far comprendere che i blog didattici non sono una parte marginale del fenomeno, ma parte fondamentale e caratterizzante della galassia blog“.


Sappiamo tutti molto bene che il nostro impegno rivolto alle nuove tecnologie non si esaurisce nel blog e siamo attenti ad ogni proposta e novità che possa rendere il nostro essere docenti adeguato ai tempi che viviamo e soprattutto siamo consapevoli di voler dare ai nostri alunni tutto ciò che possa favorire un apprendimento sempre più significativo.


Ieri pomeriggio, Sergio ed io, abbiamo anche partecipato all’incontro su


Wikipedia – L’ Enciclopedia libera


e anche questa esperienza è stata molto interessante; ci sono proposte anche per il mondo della scuola,


Un ruolo di Wikipedia per scuole, università e attività di e-learning.” (Almit39)


Cercheremo di approfondire anche il fenomeno-wiki e dell’ Enciclopedia libera, che ne dite? mtb

Un programma per capire i manoscritti in arabo

L’Istituto di studi orientali dell’Università di Zurigo ha architettato un sistema originale per decifrare papiri e documenti arabi.
Insegnare a decifrare papiri, manoscritti e documenti arabi antichi: è l’obiettivo dell’Istituto di studi orientali dell’Università di Zurigo, che a questo scopo ha messo a punto un programma specifico per il computer.
Ricercatori e studiosi potranno avvicinarsi alla storia araba e islamica con maggiore facilità, in minor tempo e probabilmente anche in maniera più approfondita. Il tutto a costo zero.
La scuola, grazie a internet, è aperta a chiunque: studenti, ricercatori, specialisti del mondo intero e permetterà verosimilmente di portare alla luce migliaia di documenti che giacciono nelle biblioteche nazionali di numerosi paesi arabi, di studiarli e di metterli in valore, aprendo nuovi orizzonti alla ricerca. Un risultato di cui beneficeranno tutti: questa iniziativa rappresenta infatti il primo passo verso la costituzione di un inventario di papiri e manoscritti arabi dispersi nei quattro angoli del mondo.

Per saperne di più…

Eppur qualcosa si muove …

Eppur qualcosa si muove…


Carmelo Stornello – Leila Moreschi – Maria Teresa Bianchi

Siamo stati a Genova, ben contenti di partecipare a questo convegno, anzi avremmo avuto piacere di condividere quest’esperienza con molti di voi.
Leila e Maria Teresa ed io, con il supporto morale di Sergio, abbiamo cercato di rappresentare tutte le anime che si interpellano in blog didattici.
Eravamo in tre, ma abbiamo sempre cercato di essere visti come l’avanguardia di numerose persone che hanno un agire, uno strumento e delle idee in comune. Abbiamo cercato di presentare non tanto un movimento di opinione, quanto piuttosto un gruppo di persone che condividono un modus operandi specifico, anche se all’interno, come natura vuole, sono presenti diverse sfaccettature.
Al convegno ci aspettavamo un numero maggiore di persone.
La mia personale opinione è che noi tre che siamo riusciti a far comprendere che è utile ed importante usare i blog nella didattica.
A quest’idea hanno dato forza la presentazione delle esperienze di noi tre lì presenti, ma anche la narrazione dei progetti che stanno sviluppando molti di voi che, purtroppo non hanno potuto partecipare.
Ho potuto constatare anche a Genova, come già a Torino, che all’interno del macrocosmo dei bloggers ci sono anime diverse, che ancora non si conoscono bene e che non sempre si capiscono.
A me sembra che il fenomeno dei blog in Italia sia paragonabile ad un bambino che è cresciuto fisicamente molto in fretta, ma che non ha ancora maturato strategie e modi adeguati per conoscere il mondo in cui vive. Di conseguenza molti parlano di blog come di un evento importante; pochi sono in grado di distinguere o si interessano a funzioni, utilizzi, possibilità di applicazioni e sviluppo diversi dal campo di interesse personale. Ovvio e naturale, se vogliamo, ma molto limitante se si vuole comprendere nella sua globalità e complessità l’evolvere tecnologico del cosiddetto “Homo sapiens sapiens”.
Noi di Blog didattici siamo una parte di questa schiera. Siamo coloro che hanno reso questo strumento tecnologico duttile al punto di poterlo utilizzare nella pratica didattica quotidiana, sia con ragazzi di tutti i gradi scolastici sia in contesti disciplinari diversi e diversificati. Ed in questo spirito, ribadisco, siamo già andati oltre le Indicazioni Nazionali della Riforma Moratti. Non abbiamo avuto bisogno di progetti e/o programmi per capire cosa era il meglio per i nostri allievi: lo abbiamo trovato e lo stiamo sperimentando e condividendo.
Ma questo non vuol dire essere immediatamente conosciuti e riconosciuti nella galassia enorme dei bloggers. Noi siamo una minoranza che conta in un certo ambito,che utilizza un certo codice linguistico comune, fa riferimento a idee e tecniche che appartengono all’ambito cognitivo di pochi, ma che ha ancora necessità di fare apprezzare il proprio lavoro. Dobbiamo ancora conquistare visibilità ed autorevolezza. Credo che noi siamo la componente più adatta per far comprendere che i blog hanno utilità sociale e pedagogica, che i blog non hanno solo il compito di fare comunicazione, più o meno alternativa, o introspettiva. Abbiamo bisogno di far comprendere che i blog didattici non sono una parte marginale del fenomeno, ma parte fondamentale e caratterizzante della galassia dei blog.
E qui, a mio parere sta la nostra specificità, il nostro valore ed il significato del nostro esistere.
Carmelo

Per chi si trova in una buia aula scolastica …

Per chi si trova in una buia aula scolastica ….

Per chi si trova in una buia aula scolastica a correggere la prima,la seconda,la terza prova,a redigere verbali,per chi per problemi di distanza non puo’ essere presente …

si può virtualmente partecipare al

BlogGE3p.png


esprimendo il propri pensiero al seguente indirizzo.

http://www.bloglive.net/archives/000268.html

Io ho già espresso il mio chiedendo che durante la manifestazione venga trattato il blog didattico con spessore e dignità come stiamo facendo noi di BD…. è un modo per fare sentire la nostra voce anche da lontano…..

maradulcetta