Eppur qualcosa si muove …

Eppur qualcosa si muove…


Carmelo Stornello – Leila Moreschi – Maria Teresa Bianchi

Siamo stati a Genova, ben contenti di partecipare a questo convegno, anzi avremmo avuto piacere di condividere quest’esperienza con molti di voi.
Leila e Maria Teresa ed io, con il supporto morale di Sergio, abbiamo cercato di rappresentare tutte le anime che si interpellano in blog didattici.
Eravamo in tre, ma abbiamo sempre cercato di essere visti come l’avanguardia di numerose persone che hanno un agire, uno strumento e delle idee in comune. Abbiamo cercato di presentare non tanto un movimento di opinione, quanto piuttosto un gruppo di persone che condividono un modus operandi specifico, anche se all’interno, come natura vuole, sono presenti diverse sfaccettature.
Al convegno ci aspettavamo un numero maggiore di persone.
La mia personale opinione è che noi tre che siamo riusciti a far comprendere che è utile ed importante usare i blog nella didattica.
A quest’idea hanno dato forza la presentazione delle esperienze di noi tre lì presenti, ma anche la narrazione dei progetti che stanno sviluppando molti di voi che, purtroppo non hanno potuto partecipare.
Ho potuto constatare anche a Genova, come già a Torino, che all’interno del macrocosmo dei bloggers ci sono anime diverse, che ancora non si conoscono bene e che non sempre si capiscono.
A me sembra che il fenomeno dei blog in Italia sia paragonabile ad un bambino che è cresciuto fisicamente molto in fretta, ma che non ha ancora maturato strategie e modi adeguati per conoscere il mondo in cui vive. Di conseguenza molti parlano di blog come di un evento importante; pochi sono in grado di distinguere o si interessano a funzioni, utilizzi, possibilità di applicazioni e sviluppo diversi dal campo di interesse personale. Ovvio e naturale, se vogliamo, ma molto limitante se si vuole comprendere nella sua globalità e complessità l’evolvere tecnologico del cosiddetto “Homo sapiens sapiens”.
Noi di Blog didattici siamo una parte di questa schiera. Siamo coloro che hanno reso questo strumento tecnologico duttile al punto di poterlo utilizzare nella pratica didattica quotidiana, sia con ragazzi di tutti i gradi scolastici sia in contesti disciplinari diversi e diversificati. Ed in questo spirito, ribadisco, siamo già andati oltre le Indicazioni Nazionali della Riforma Moratti. Non abbiamo avuto bisogno di progetti e/o programmi per capire cosa era il meglio per i nostri allievi: lo abbiamo trovato e lo stiamo sperimentando e condividendo.
Ma questo non vuol dire essere immediatamente conosciuti e riconosciuti nella galassia enorme dei bloggers. Noi siamo una minoranza che conta in un certo ambito,che utilizza un certo codice linguistico comune, fa riferimento a idee e tecniche che appartengono all’ambito cognitivo di pochi, ma che ha ancora necessità di fare apprezzare il proprio lavoro. Dobbiamo ancora conquistare visibilità ed autorevolezza. Credo che noi siamo la componente più adatta per far comprendere che i blog hanno utilità sociale e pedagogica, che i blog non hanno solo il compito di fare comunicazione, più o meno alternativa, o introspettiva. Abbiamo bisogno di far comprendere che i blog didattici non sono una parte marginale del fenomeno, ma parte fondamentale e caratterizzante della galassia dei blog.
E qui, a mio parere sta la nostra specificità, il nostro valore ed il significato del nostro esistere.
Carmelo