Nuovo blog didattico

"C" superstar!

Pensieri specialissimi di una classe di scuola media

Il blog è nato da un paio di mesi ed i ragazzini raccontano le loro esperienze di quest’anno scolastico. Ci sono post sulla scuola, sul paese in cui vivono,sulla gita e sulle attività che sono state svolte nel corso dell’anno scolastico.

La scuola

La classe è la 2C della Scuola Media Statale di Luserna San Giovanni (Torino).
Io sono l’insegnante di Lettere e mi chiamo Stefania Giorello.

Due parole su…

In attesa dell’audio dell’intervento di Cristiano-Onino, vorrei riprendere alcune cose particolarmente interessanti del suo intervento così come lo ricorda la mia memoria.

Per una maggiore precisione Cristiano mi ha fatto notare che alcune delle cose riportate nell’intervento di Gubbio sono presenti anche in un suo post dell’ottobre 2004, uno dei primi che lessi sul suo blog..

La domanda che mi ha colpito molto è stata quella in cui Cristiano si chiede (e ci chiede) che senso abbia mantenere una scuola "lineare" in un mondo che prima e dopo di essa si muove ormai in un mondo reticolare!
E nella sua analisi, molto didattica per uno che non lavora nella scuola, arriva alla conclusione che la scuola debba dare ancora quella coscienza critica che permetta alla persona di acquisire conoscenza in maniera consapevole e non passiva.
L’apprendimento creativo, esplorativo che Illich (1, 2, 3, 4) contrapponeva alla scuola classica nel suo "descolarizzare la società" degli anni ’60…

Ma l’intervento di Onino ed il successivo brainstorming del gruppo "blogdidattici" allargato del sabato, hanno evidenziato altre problematiche connesse  con un effettivo diffondersi dei blog e dell’insegnamento "in rete" (per ora definiamolo così): la carenza cronica di strutture (HW e SW e spazi fisici) e di  "uman knowledge" in grado di permettere la trasformazione da scuola lineare a scuola in rete.

In effetti l’idea, pur apprezzabile, del Miur di mettere a disposizione delle scuole una piattaforma di blogging gratuita è sembrata tardiva ed inadeguata, se non si ha l’intenzione di investire anche nelle scuole.
E non solo in strutture, ma sul personale!

Tra i blogger-didattici presenti infatti è diffuso il pensiero che tutto il nostro lavoro didattico in rete sia stato effettuato in forma puramente volontaristica  e sulla base di un costante autoaggiornamento spesso non riconosciuto dall’amministrazione.  E senza alcuna differenza di stipendio rispetto a chi non si è imbarcato nell’esperienza.

In tutti noi era evidente l’impossibilità di pensare ad una diffusione generalizzata di questo modo di fare scuola nelle attuali condizioni strutturali e normative delle scuole italiane.
Ed è sembrata quasi una provocazione l’accenno alla possibilità per gli studenti di lavorare da casa sui blog visto che ormai le tecnologie informatiche sono in tutte le case.
Ammesso che questa fosse la realtà (e non lo è) dove finisce il ruolo educativo dell’insegnante, oppure si pensa di estendere all’infinito l’orario di servizio (tutor 24×7!) a parità di salario?

La realtà è che queste nostre sperimentazioni sono destinate a rimanere tali se non si pensa di investire profondamente nella formazione e non si smette di vedere nelle "nuove tecnologie" la mera occasione di ulteriori tagli di bilancio.

Basterebbe trovare anche qualche risposta a questi primi banali quesiti/problemi usciti dalla nostra discussione:

  • chi paga la bolletta telefonica? (xdsl per tutti i docenti che partecipano a sperimentazioni in rete?)
  • come quantificare/certificare il tempo aggiuntivo del lavoro online?
  • come valutare le attività di rete?
  • come prevedere sgravi fiscali per l’acquisto degli strumenti informatici necessari?
  • un pc per classe (!?!) o tutte le classi laboratori aperti? (che senso ha infatti un Pc e 25 studenti?)
  • come prevedere livelli stipendiali differenziati per lavori formativi differenti?

Bene, di dubbi e domande ne abbiamo sollevati un bel po’… ora speriamo anche di avere qualche risposta. 
🙂

Promosso a pieni voti

Il blog, nella sua variante specializzata per la didattica, ha affrontato in questi giorni a Gubbio le prove di maturità e le ha superate a pieni voti.  Non si è trattato di una pura formalità né tanto meno di un incontro meramente rituale e celebrativo, ma di un vero e proprio riconoscimento "istituzionale", anche se ancora non perfettamente esplicitato e formalizzato. La presenza della dottoressa Francesca Burgos, a nome e per conto del direttore generale DGSI del MIUR, ing. Alessandro Musumeci, rappresenta la prova dell’attenzione con la quale, anche nei luoghi preposti all’emanazione delle più importanti direttive sulla formazione, si stia seguendo l’evoluzione del fenomeno blog e delle sue applicazioni ed implicazioni nella didattica. L’impegno senza limiti né condizioni, profuso in questi ultimi due anni sia dall’organizzatrice del seminario (un caloroso applauso a mtb!), sia da quanti ne hanno supportato ed incoraggiato l’azione – e qui sarebbe lungo solo elencarli, ma comunque bravi tutti! – ha colto finalmente i primi frutti. Maturi od acerbi, commestibili od indigesti, sarà il tempo a farcelo scoprire. Circa le mie impressioni sull’evento e sulle conseguenze che se ne possono trarre, parlerò più diffusamente in un articolo in preparazione per la rivista on – line "Agli incroci dei venti". Mi riprometto anche di aggiungere ulteriori riflessioni e considerazioni, come corollario di questo post, primo in assoluto per quanto mi riguarda sul blog, ma certamente non ultimo né unico. A risentirci prossimante! 

Sergio