Il dopo Gelmini

Il decreto “tagli Gelmini” sulla scuola è ormai legge, la manifestazione di ieri a Roma è andata oltre le aspettative degli stessi sindacati (tant’è che si sono scusati per aver  scelto una piazza troppo piccola) ed oggi molti studenti (che sono sempre più veloci di noi “doc_sauri”) stanno facendo capire che non considerano chiusa qui la partita.

Non so come vada nelle vostre scuole, ma l’Einstein di Roma è attualmente occupato con gli studenti che si preoccupano (!!) di tenerci fuori dall’edificio spiegandoci che altrimenti rischiamo di essere classificati come “occupanti”, con eventuali rischi per il posto di lavoro! emoticon

Questi ragazzi stanno mostrando una maturità che in molti non si aspettavano ed è vigliacco descriverli sui media come dei vuoti scansafatiche che non sanno neanche di cosa parlano.

Vorrei approfittare di questo spazio collettivo per lanciare un’idea su cui si possa lavorare tutti insieme partendo dalle nostre singole realtà; ne accenno qui,  sinteticamente, ponendo delle semplici domande di lavoro:

  • è possibile modificare la struttura classe/orario settimanale?
  • è possibile attuare una scansione modulare dei corsi nelle scuole superiori?
  • è possibile avere degli spazi di lavoro nelle scuole (per studiare, aggiornarsi, progettare, ricevere ed assistere gli studenti)?
  • è possibile usare organicamente le IC&T (volgarmente conosciute come TIC) nella formazione?
  • e possibile fare un’altra scuola, ri-pensandola dal basso?

Se si, possiamo provare a rispondere insieme a queste domande magari partendo prima nelle nostre scuole e poi confrontando le risposte e le idee di scuola/e che vengono fuori in un apposito spazio di rete che creeremo tutti noi di blog didattici, insieme a chiunque altro voglia contribuire?

Vogliamo tentare di elaborare una riforma della scuola che, una volta tanto, parta proprio dalla scuola?

A voi la parola.

EDUKI: il futuro dell’open education

Segnalo questa interessante iniziativa di Simone Brunozzi:

Eduki (”insegnare” in lingua esperanto) è un progetto che consegnerò tra tre giorni al Rolex Award for Enterprise, riguardante la creazione e il mantenimento di una piattaforma software aperta per mettere a disposizione un ambiente in cui insegnanti, studenti, università e aziende possono contribuire alla creazione di contenuto libero e aperto.

Continua…

Riordino e potenziamento degli istituti tecnici e professionali

Il recupero dell’istruzione tecnica e professionale a pieno titolo nell’istruzione pubblica superiore, dopo la controriforma Moratti, avviene per decreto legge.
Quale?
Ma quello sulle privatizzazioni (leggi Bersani) che diamine!

Dal sito del MPI estrapolo:
"
Si adottano appositi regolamenti ministeriali per snellire il numero degli attuali indirizzi di studio degli istituti tecnici e professionali, per avere un monte ore di lezioni sostenibile dagli allievi…"

Accidenti… avrei dovuto immaginare che dopo lo sviluppo sostenibile qualcuno avrebbe pensato anche… all’istruzione sostenibile!

:’-(

Fonte:  MPI

Non picchio i compagni e amo la scuola

Una voce diversa, fuori dal coro…

"Mi presento, il mio nome è Giuseppe Rosario Esposito sono un ragazzo napoletano, uno di quelli che ha la fortuna di poter andare a scuola, un ragazzo come tanti, uno di quelli che può sedersi di fronte ad un Pc per scrivere una lettera che probabilmente sarà ignorata poiché non fa abbastanza "Spettacolo". Non siamo forse nella società dello spettacolo ad ogni costo?Continua

.. finalmente uno studente normale!

Fondazione scuola?!?

Accolgo positivamente alcuni dei provvedimenti per la scuola inseriti dal ministro della Pubblica Istruzione nel pacchetto "liberalizzazioni", in particolare quelli relativi al rilancio di istituti tecnici e professionali.  Forse un po’ in ritardo ma meglio che mai.


Molto meno quelli relativi all’applicazione delle agevolazioni dovute alle fondazioni in tema di donazioni.

E per alcuni semplici motivi:

  • il tentativo di svincolare lo stato dal finanziamento della scuola pubblica
  • l’inesistenza di tutti questi mecenati disinteressati
  • il vincolo di spesa su queste eventuali donazioni
  • la modifica degli organi di gestione della scuola

Non mi dilungo sui primi due punti, sono abbastanza evidenti;  mi interessa invece soffermarmi sull’indirizzo di spesa di questi eventuali finanziamenti che, attenzione, non sono definiti aggiuntivi ma rischiano di essere sostitutivi di quelli statali.

Sembra infatti che i soldi delle donazioni possano essere spesi solo per… strutture e dotazioni scolastiche (laboratori?).

Idea interessante, se non fosse che poi nessuno pensa a finanziare chi quelle strutture deve farle funzionare, magari anche con attività extrascolastiche: i docenti!!


E’ come se la presidenza del consiglio dei ministri (per fare solo un esempio) decidesse di stanziare un finanziamento per aumentare il parco macchine senza pensare di finanziarsi anche gli… autisti che dovranno guidarle!


Miopia o malafede?  
Oppure ancora il vecchio sistema che vuole vedere gli investimenti nella scuola unicamente come "finanziamento occulto" delle aziende che vendono prodotti e sistemi didattici?


Mah, lascio a voi il commento…



Ma certo che la voce successiva, cioè il prevedere di affiancare nella giunta esecutiva (si suppone) i componenti attuali, direttamente partecipi della vita scolastica (docenti, genitori, studenti, ata e dirigente), con rappresentanti degli enti donanti, della società civile ed imprenditoriale, a vario titolo presente sul territorio, (che mai si sarebbero interessate alla scuola!) e persino di fantomatici rappresentanti del "terzo settore"  lascia decisamente perplessi.

Che interesse possono avere queste persone nel lavoro didattico se non una visione terribilmente privatistica della scuola?

Non ci siamo signori, non ci siamo proprio…
;-(

Fine della cultura libera in rete?

Segnalo, dalla lista ANITEL, l’incredibile avventura del collega "Galarico" che ha ricevuto una multa dalla SIAE perchè gli ipertesti didattici presenti sul suo sito usano immagini di artisti protetti da diritti SIAE.
:-O

Qui i particolari

Forse, ma forse, sarebbe il caso che il MPI ed il buon Rutelli prendessero una posizione riguardo al lavoro culturale, spesso gratuito, che molti di noi mettono a disposizione in rete.
:-((