Il dopo Gelmini

Il decreto “tagli Gelmini” sulla scuola è ormai legge, la manifestazione di ieri a Roma è andata oltre le aspettative degli stessi sindacati (tant’è che si sono scusati per aver  scelto una piazza troppo piccola) ed oggi molti studenti (che sono sempre più veloci di noi “doc_sauri”) stanno facendo capire che non considerano chiusa qui la partita.

Non so come vada nelle vostre scuole, ma l’Einstein di Roma è attualmente occupato con gli studenti che si preoccupano (!!) di tenerci fuori dall’edificio spiegandoci che altrimenti rischiamo di essere classificati come “occupanti”, con eventuali rischi per il posto di lavoro! emoticon

Questi ragazzi stanno mostrando una maturità che in molti non si aspettavano ed è vigliacco descriverli sui media come dei vuoti scansafatiche che non sanno neanche di cosa parlano.

Vorrei approfittare di questo spazio collettivo per lanciare un’idea su cui si possa lavorare tutti insieme partendo dalle nostre singole realtà; ne accenno qui,  sinteticamente, ponendo delle semplici domande di lavoro:

  • è possibile modificare la struttura classe/orario settimanale?
  • è possibile attuare una scansione modulare dei corsi nelle scuole superiori?
  • è possibile avere degli spazi di lavoro nelle scuole (per studiare, aggiornarsi, progettare, ricevere ed assistere gli studenti)?
  • è possibile usare organicamente le IC&T (volgarmente conosciute come TIC) nella formazione?
  • e possibile fare un’altra scuola, ri-pensandola dal basso?

Se si, possiamo provare a rispondere insieme a queste domande magari partendo prima nelle nostre scuole e poi confrontando le risposte e le idee di scuola/e che vengono fuori in un apposito spazio di rete che creeremo tutti noi di blog didattici, insieme a chiunque altro voglia contribuire?

Vogliamo tentare di elaborare una riforma della scuola che, una volta tanto, parta proprio dalla scuola?

A voi la parola.

5 pensieri su “Il dopo Gelmini

  1. La proposta, Marco, è sicuramente molto impegnativa, ma possiamo provare a lavorarci, come dice Carla.
    ————–

    per LovinGyOu: in questo blog vengono segnalati in particolare blog di interesse per la scuola. Buon lavoro per la tua attività grafica.

    mtb

  2. per poterlo fare è necessario il dialogo non solo in rete,ma soprattutto tra docenti,direttori e studenti,cosa che sta avvenendo ma solo nelle maggiori università. io porto l’esempio della mia scuola,un isituto superiore di Vercelli:alcuni professori ci appoggiano ma non manifestano nè discutono con noi della situazione. la preside continua a minacciare gli studenti con il famigerato voto in condotta.altri professori neanche accennano alla situazione. molti studenti sono piu preoccupati dell’interrogazione del giorno che del loro futuro gravemente compromesso.per pensare a un’alternativa soddisfacente è necessaria la collaborazione e serve il tempo che da noi nessuno dedica alla questione.spero che esistano realtà scolastiche diverse in cui si riuscirà a trovare una soluzione e a proporla al resto degli istituti

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