riflessioni sul blog

Carissimi,
ho pensato di copiare su post ciò che avevo scritto nei commenti rispondendo a mtb.

Carissima mtb ,
anch’io, sulla base dell’esperienza sino ad ora fatta, credo ancora nell’importanza dell’uso della rete, e dei blog in particolare, nella didattica. Ancora mi sento in fase di sperimentazione con tutta la curiosità, le difficoltà, le delusioni che questo comporta,  ma anche con  la gioia di scoprire nuovi percorsi, superare difficoltà e poter così  proseguire in questo cammino.

 Ti racconto le ultime nuove dalla mia classe: da diverso tempo avevo notato che i miei ragazzi partecipavano con meno entusiasmo al blog di classe e/o personali.(è vero che con un solo computer collegato ad  interne le attese per ogni bimbo sono interminabili) ma non mi sono arresa ad una spiegazione, tutto sommato, per me comoda anche se spiacevole: non ne hanno più voglia!
 Pochi giorni fa, ho affrontato con loro il “problema” della comunicazione partendo sì dal blog ma parlando poi della comunicazione in generale, riflettendo sulle nostre modalità comunicative nella vita di ogni giorno.
E’ a questo punto che una  una ragazzina  mi ha detto, con molta sofferenza, che, negli ultimi tempi, quando scrive o risponde sul suo blog, o quello di classe, non si sente più “vera” perché quasi costretta a dire certe cose sempre carine  anche quando non ne avrebbe voglia o non le pensa…subito altri bambini hanno confermato che anche per loro è vero, che non si sentono naturali, liberi. E’ stata per me un’illuminazione: ecco l’inghippo!!!! Non puoi immaginare la mia gioia!
Ho detto  loro che , a volte, mi  succede la stessa cosa e che affronteremo il problema insieme.
La bambina in questione ha ripreso subito a scrivere sul suo blog con entusiasmo!  Desidero al più presto continuare con loro il discorso perché, ne sono sicura, saranno essi stessi a indicarmi la strada per un uso del blog a loro misura e, forse, in un modo per me inaspettato e più creativo. Un abbraccio. Leila

riflessioni sul blog

anch’io sono convinta che il blog didattico sia uno strumento semplice e valido di espressione, che però non deve mai dare adito a discorsi sgrammaticati o vuoti; certo un minimo di concessione a desideri giovanili di esibizione, di “esserci”, forse si può concedere a chi è giovane e guarda alla vita con emozione. Il problema mi sembra: parliamo, se abbiamo qualcosa da dire… e i giovani sentono il bisogno di esprimersi? e di che cosa vogliono parlare?

Ancora riflessioni sul blog

Scrivo, un po’ intimorita, questo primo post su blogdidattici, innanzitutto per ringraziare Maria Teresa per la sua visita a “Il mare colore del vino” e per la proposta di link che accetto con entusiasmo. Le avevo del resto già parlato di un progetto di blog letterario aperto a tutti, ed eccolo ora pronto!

Quanto alle sue riflessioni, espresse nell’ultimo post, anch’io ho fatto un giro tra i blog creati dai professori e, soprattutto, dagli alunni e ho visto che molti sono stati lasciati in sospeso dopo appena due o tre post.
Inoltre ho notato che, tra i blog degli alunni, alcuni sono molto sciatti e pieni di errori di ortografia. La mia non vuol essere una critica saccente, ma una riflessione su come a volte gli sforzi dei professori, che cercano di coinvolgere gli alunni con i mezzi più moderni e, apparentemente, stimolanti, si scontrino con una certa apatia e indifferenza da parte dei ragazzi, e perciò cadano nel vuoto.
Credo che non sia né un problema di “tempi maturi” (siamo maturi per ogni novità, anzi cerchiamo solo continue novità, io credo), né di “costi della rete”, né di altre motivazioni legate agli strumenti informatici (vera carta vincente dell’istruzione futura, a mio parere, e ciò nel bene e nel male ); penso invece si tratti di un problema legato alla cultura in generale, alla scuola attuale ed alle attività didattiche di ogni tipo.
Mi spiego. Da liceale scrivevo pagine e pagine di diario, racconti, testi di canzoni ed avrei gioito di poter scrivere su un blog pubblico. I miei compagni curavano scrupolosamente il giornale di classe, esperienza coltivata con una certa passione per tutti e cinque gli anni di liceo. Non è che ora, ad appena 31 anni (da ieri tra l’altro) voglio già fare una predica sulle differenze tra generazioni; però io credo che la maggior parte degli studenti siano ora completamente disabituati a dedicarsi ad un’attività a lungo termine, che richieda sforzo e concentrazione prolungati nel tempo, come la stesura di un giornale-diario, elettronico o cartaceo che sia.
Secondo me usare la rete, i blog, gli strumenti informatici è un segno di grande apertura ed elasticità da parte dei docenti ed è un metodo che va lodato ed incentivato. Ma è fondamentale che alla base di ogni esperienza didattica vi sia una rigidità su certi punti. Bisogna far capire che nessuna attività può riuscire senza sforzo e applicazione; bisogna ribadire l’importanza della correttezza anche formale di un testo, soprattutto nel caso in cui venga reso pubblico; bisogna insegnare a non abbandonare nessun lavoro intrapreso, e questo forse si può fare offrendo anche meno stimoli, ma su cui lavorare meglio.
Forse sono solo chiacchiere. Ma, secondo me, un prof non può commentare un post “arronzato” e pieno di errori, scrivendo: “bravo, bravissimo, però guarda che forse c’è un errorino qui, la prossima volta stai un pochino più attento”, o addirittura ignorando gli errori. Vogliamo precludere ai ragazzi qualsiasi seppur minima delusione, e in parte facciamo bene. Ma prima o poi questi ragazzi, che non sanno esprimere un pensiero correttamente, si scontreranno con chi nella società farà loro sentire con forza il suo netto rifiuto (a meno che i datori di lavoro del fututo non diventino anch’essi sempre meno preparati per conoscenze e capacità) e allora saranno lenti all’Università, non troveranno un impiego, si sentiranno profondamente limitati, e sarà troppo tardi per rimediare.
Anch’io durante le mie supplenze, mi sono sentita spesso debole, volevo essere simpatica, farmi benvolere, non riuscivo ad essere, non dico dura, ma giusta, adeguavo i miei voti alle loro aspettative, gonfiate dall’abitudine di “buttare” gli 8 e i 9 che noi vedevamo solo dopo pomeriggi interi di impegno. Credo che quando ho ceduto alla stanchezza e alla paura, ho fatto molto male il mio lavoro, e ho dato poco ai ragazzi che, ho notato, apprezzano più una critica giusta che un complimento fatto per debolezza.
Forse ho esulato dall’argomento. Volevo solo dire che l’esperienza dei blog potrebbe e dovrebbe essere entusiasmante, come poteva essere venti anni fa quella del giornale di classe, ma che per ottenere risultati più duraturi, cosa a cui aspira giustamente Maria Teresa, bisogna pretendere di più proprio dai ragazzi, che sono i veri protagonisti di ogni esperienza didattica, mentre a volte diventano i passivi fruitori delle nostre ricerche, dei nostri “appassionati” tentativi di appassionarli…
Grazie, e mi scuso se sono apparsa “reazionaria”. Nei fatti non credo proprio di esserlo.

A proposito delle riflessioni sul blog…

A proposito delle riflessioni sul blog…

Quest’anno nella nostra scuola siamo molto indietro sulla tabella di marcia.

L’orario è cambiato per ben quattro volte e non sappiamo se quello attuale sia veramente definitivo. Io, con la mia materia ( Ed. musicale nella scuola media ) , e le mie poche ore a disposizione per ogni classe, ho bisogno di lavorare con un collega che mi aiuti a richiedere e a controllare la produzione dei ragazzi, in particolar modo con qualcuno di lettere, che può permettersi di stare molte ore nella stessa classe , ma non so ancora come potrò fare, visto che l’orario e le ore coincidenti cambiano in continuazione.

Ad aggravare la situazione c’è il problema degli insegnanti di Ed. tecnica, che si ritrovano a dover insegnare informatica ( un regalo della nostro caro ministro Moratti ) senza averne le competenze necessarie…Una delle mie ore l’ho messa quindi a disposizione di una collega di Ed. tecnica per iniziare l’alfabetizzazione in una prima e quindi, per ora, di blog non se ne parla. Entro Natale ho anche il problema di collaborare alla realizzazione di due saggi musicali, cosa che mi porta sempre via molto tempo per la ricerca, lo studio dei brani e le prove, cosa che non posso delegare a nessuno, in quanto mi spetta come mia competenza specifica.

E’ previsto comunque che, nel secondo quadrimestre, una collega mi sostituirà in quella prima per permettermi di andare a lavorare con un collega di matematica in una terza, dove pensiamo appunto di portare avanti il discorso blog.

Stamattina ho anche parlato dei blogs al nostro nuovo dirigente, che essendo stato nominato da poco nella nostra scuola, non era ancora al corrente della situazione . Vedremo quindi , dopo aver visionato il nostro lavoro, come si esprimerà anch’egli al riguardo.

Una classe che aveva imparato ad inserire da sola le notizie sul blog ha smesso nell’estate di farlo…si vede che, con le vacanze, l’entusiasmo per la novità è passato. Ho provato a riattivarlo, ma per ora non ho ancora visto nulla…probabilmente non hanno ancora materiale sufficiente da pubblicare, oppure si sono già stancati del bel gioco…E’ una classe di 28 alunni agitatissimi e non posso pensare di portarli in aula d’informatica da sola, con le ore che ci ritroviamo di appena 50 minuti…anche in questo caso dovrò vedere se, con il nuovo orario, riuscirò ad ottenere la compresenza di qualche collega che possa darmi una mano.

Insomma, la situazione nella mia scuola è attualmente questa: c’è da parte mia la voglia e l’intenzione di continuare i blogs iniziati , e magari anche quella di partecipare ad un progetto in rete con voi colleghi di blogdidattici, ma tutto è ancora da organizzare.

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Mi farò sentire presto per gli aggiornamenti.

Buon lavoro e buon anno scolastico a tutti.

Caterina Milanesio

Scuola Media St. unificata Bra ( CN )

Riflessioni sul blog

In questi giorni ho letto varie riflessioni sul blog, anche partendo dall’articolo Blogutopia di Lorenza Boninu.


Tengo sempre, per così dire, sotto controllo i blog didattici segnalati qui: bd è nato così!


Già da tempo volevo scrivere qualcosa a proposito del blog didattico. Ho atteso l’inizio delle attività in classe per parlarne un po’ con voi.
Scopro, girando per blog, che molti sono cresciuti, ricchi di tante novità, altri stanno nascendo pieni di entusiasmo, mentre altri sono abbandonati o, perlomeno, sembrano tali.


Perchè queste differenze?
Alcuni docenti hanno creato un blog e ne sono rimasti delusi?
I tempi non sono ancora maturi, nonostante tutto, per utilizzare strumenti informatici in rete con i propri alunni?
Ci sono famiglie che non condividono queste esperienze per i propri figli?
Gli alunni, al di là dell’entusiasmo iniziale, non ne fanno un vero uso?
I costi della rete incidono troppo, sia per i docenti che per gli alunni?
Il tempo per tenere attivo un blog è tempo sprecato?
I colleghi non ci aiutano e ci lasciano soli?


Molti sono gli interrogativi che mi si affacciano alla mente e, ripensando ai numerosi contatti che ho avuto in questi mesi con i docenti che hanno i loro blog segnalati qui, ritengo sarebbe utile per tutti riflettere ancora sull’uso del blog, ma più generalmente della rete, a scuola e condividere impressioni per poter capire meglio quanto di positivo e negativo c’è in questo nostro MondoBlog.


Per quanto mi riguarda sono ancora convinta, come lo ero all’inizio di questa esperienza, che il blog sia uno strumento potente di comunicazione e di ausilio didattico nel senso più ampio del termine. Per questo continuo a portare avanti questa esperienza con i miei alunni.









Forum Nazionale dell’educazione e dell’istruzione

Riporto sotto l’avviso postato nella lista didaweb relativo al Forum di Firenze, 23-24 ottobre.
Ne approfitto per dare anche altri riferimenti sulle mobilitazioni in corso nella scuola e nell’università:
da Carta.org
da Rifondazione.it
da UniRoma1, wiki di lotta 🙂
da LaScuolasiamoNoi

Ricordo che lo sciopero di tutto il settore scuola è programmato per il 15 novembre.

Segnalo anche l’ultimo numero dell’amanacco di Carta tutto dedicato alla scuola; ci sono articoli che danno da pensare… vale la pena di leggerli.


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