Un interessante modo di lavorare

Un interessante modo di lavorare

Presso la scuola in cui insegno, nei giorni 16 -17 -18 giugno si è tenuto un corso di formazione su “Apprendimento cooperativo”. Si tratta di una metodologia di gestione della classe e del lavoro didattico che fa riferimento al cognitivismo e al costruttivismo.

L’Apprendimento cooperativo propone un modello di lavoro che vede un’interazione molto alta tra i componenti dei gruppi di lavoro in cui si suddivide la classe e una corresponsabilità dei singoli e del gruppo, contemporaneamente, per quanto riguarda il raggiungimento del prodotto finale o dell’apprendimento di abilità e conoscenze. L’insegnante non è quindi il solo depositario del sapere, ma colui che organizza, gestisce, coordina un tipo di lavoro, che permette a ciascun allievo di costruire in proprio abilità, conoscenze, competenze e, soprattutto, di riconoscerle come tali. Molto spazio viene dato anche all’apprendimento delle abilità sociali. Ciò significa che si presuppone che le capacità di ascolto, di collaborazione, di attenzione ecc. non sono innate, ma si imparano. Compito della scuola e, in specifico, degli insegnanti della classe, è quindi anche l’insegnamento di queste abilità, che, se non curate, creeano i problemi che tutti conosciamo nella gestione delle conflittualità.

Mi rendo conto di non essere esaustivo, ma certo non è facile raccontare in poche righe quello che appreso, ma non ancora ben metabolizzato, per cui vi rimando ad alcuni articoli apparsi su Sophia, scritti anche dal prof. Ellerani che ha tenuto il corso.

http://www.sophia.it/cgi-bin/WebObjects/News.woa/wa/showArticle?__art=24686

Carmelo Stornello

6 pensieri su “Un interessante modo di lavorare

  1. Certamente potrebbe essere un argomento da approfondire con calma durante l’anno. Però a me sembrerebbe più utile dare alcune indicazioni ora, anche solo descrivendo sommariamente qualcosa del tuo/vostro lavoro.

    Carmelo

  2. Carissimo Carmelo, grazie dell’invito. Lo farò senz’altro e a mia volta, invito i colleghi che ne hanno avuto esperienza,sia operativa che teorica, di fare altrettanto. Sarebbe meglio,però, rimandare questo importante capitolo, ora mi sembra che ci sia abbastanza “carne sul fuoco”. Patrizia diceva di riprendere l’argomento durante il prossimo anno scolastico, che ne dici?

    Un caro saluto. Leila

  3. Carissima Leila,

    sarebbe molto interessante per tutti se potessi scrivere un post con la tua esperienza di Apprendimento cooperativo sia legata alle attività “normali” sia, e soprattutto, legate alla gestione delle TIC nella tua classe.

    Interessante anche perchè potrebbe essere utile impostare il lavoro di tutti noi in questa direzione. Faccio lo stesso invito a Teresa, che ha alle spalle un’esperienza analoga.

    Carmelo

  4. Ciao Carmelo,

    leggendo l’articolo su Sofia avevo pensato anch’io di fare un post sull’apprendimento cooperativo. Ti ringrazio per averlo introdotto tu. Mi pare una buona idea quella di approfondilo. Io ci ho provato in passato per conto mio, quest’anno l’ho sperimentato con la consulenza ed il suppporto del Prof. Comoglio e dei suoi collaboratori. Ho imparato le tecniche e ad utilizzarle, a seconda degli scopi. Ho lavorato su alcune abilità sociali, ci vuole molto tempo e bisogna crederci. Io ci credo. Ciao, Teresa

  5. Carissimo Carmelo, secondo me,hai fatto centro! Nel senso che, a mio avviso,ma anche me lo dicono i fatti, il successo di qualsiasi attività e strumento didattico, e qui parliamo di weblog, è la metodologia che l’insegnante sceglie. Utilizzo questa metodologia da alcuni anni assieme alla “peer education”, sono competenze sociali che si sviluppano e consolidano nel tempo.I miei ragazzi, attraverso la forte interattività che hanno messo in atto nel blog di classe e con l’apertura di blog personali, mi hanno dimostrato che si tratta di una metodologia vincente.Infatti tutto è nato ed è stato fatto sotto la loro spinta,io ho soltanto presentato loro il blog,la loro autonomia di pensiero,creatività,iniziativa,capacità di collaborare (si davano appuntamento nel laboratorio di informatica durante la ricreazione, io dovevo solo dare loro il permesso) ne ha fatto un ambiente vivo, di reale comunicazione e possibilità di esprimere se stessi.Sono stati insegnanti di loro stessi e questo ha sviluppato in loro un forte senso del gruppo e… gratitudine particolare nei miei confronti (Finalmente mi sono spogliata delle vesti di insegnante per indossare le vesti del regista” )

    Sono stra-felice che tu abbia aperto l’argomento che,come vedi, mi entusiasma non poco. Anche in questo campo non ho colleghi “vicini” con cui confrontarmi: W i blog, W l’apprendimento collaborativo!!!!

    E’ per questo che penso utile,all’interno di un progetto blog per i docenti, spendere due parole su che cosa si vuole da un blog didattico e di metodologia.

    Ora torno a studiare 🙁 sigh!

    Bacioni. Leila

  6. Ciao Carmelo! Dovremo approfondire l’argomento in particolare sul “come” far acquisire agli studenti le capacità di ascolto, di attenzione e di collaborazione.

    A presto mt

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